Zes unica: il piano strategico e la cabina di regia

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Zes unica: il piano strategico e la cabina di regia

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Non più delimitazioni territoriali all’interno delle Regioni disagiate, ma estensione dei benefici delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Il piano strategico

Il fulcro operativo della Zes unica sarà il cosiddetto “Piano strategico della Zes unica”. Tale piano, triennale, regolerà la politica di sviluppo della Zes unica in modo differenziato per ogni regione appartenente all’intero perimetro, identificando i settori a cui dare impulso e quelli da consolidare, nonché gli investimenti e gli interventi fondamentali per il suo sviluppo, quali ad esempio quelli volti a favorire la riconversione industriale finalizzata alla transizione energetica.

Sul piano operativo, resta confermato che i progetti di investimento cui spetterà il credito d’imposta non potranno comportare una spesa inferiore a 200mila euro; di questi, non oltre il cinquanta per cento potrà essere rappresentato da immobili e terreni. Per tale incentivo, con la prossima data del 30 dicembre 2023, verrà definito il limite di spesa complessivo del credito di imposta, le modalità d’accesso, i criteri e le modalità di applicazione e fruizione del credito, attraverso un prossimo decreto.

La cabina di regia

La cabina di regia, dopo la conversione del Dl 124/23 modificato il 9 novembre., continua a rappresentare la mente del progetto Zes unica per il Mezzogiorno.

Con la “Cabina di regia”, si avrà un comitato interministeriale i cui compiti saranno non solo di indirizzare e coordinare ma anche di vigilare e monitorare. Con le intervenute modifiche, si sono aggiunti anche il Presidente dell’Unione delle province d’Italia e il Presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani.

A tale organo, è stata affiancata la “struttura di missione Zes” che rappresenterà la struttura operativa, con il focus rivolto al territorio delle regioni ZES, quali Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Al fine di evitare un accorpamento dei poteri decisionali, con il concreto pericolo di creare un distacco sostanziale dalle istituzioni locali, alla struttura di missione Zes spetterà anche il monitoraggio, con cadenza almeno semestrale e sulla base degli indicatori di avanzamento fisico, finanziario e procedurale definiti dalla cabina di regia, degli interventi e degli incentivi concessi nella Zes unica, anche al fine di verificare l’andamento delle attività, l’efficacia delle misure di incentivazione concesse e il raggiungimento dei risultati attesi come indicati nel Piano strategico della Zes unica.

La Struttura di missione avrà anche il compito di elaborare il suddetto Piano strategico della Zes unica, con programmazione triennale, in coerenza con il Pnrr e le programmazioni nazionali e regionali dei fondi strutturali europei nonché nel rispetto dei princìpi di sostenibilità ambientale.

L’efficacia del Piano dovrebbe essere garantita dalla compartecipazione delle regioni interessate e dei rappresentanti designati congiuntamente dall’Unione delle province d’Italia e dall’Associazione nazionale dei comuni italiani.

Si attende il prossimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri perchè si concretizzi l’organizzazione della Struttura di missione Zes con la definizione delle diverse competenze degli uffici e si delinei la capacità della “struttura di Missione” di rispondere con velocità e competenza alle istanze provenienti dal territorio.

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