PMI: Nuovo bando macchinari innovativi 2021

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Macchinari innovativi è l’incentivo rivolto a PMI, reti di imprese e professionisti che intendono sostenere investimenti innovativi per la trasformazione tecnologica e digitale e la transizione verso l’economia circolare delle attività di impresa nelle regioni del sud: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

La dotazione finanziaria prevista è pari a 132,5 milioni di euro e verrà destinata al finanziamento di progetti finalizzati ad aumentare l’efficienza e la flessibilità dell’impresa nello svolgimento della propria attività, attraverso l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature, ovvero mediante l’investimento in programmi informatici e licenze necessarie all’utilizzo di tali beni materiali.

Possono presentare la domanda di accesso all’incentivo le imprese:

  • regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, le quali sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • in regime di contabilità ordinaria e che dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese. Imprese individuali e società di persone devono aver presentato almeno due dichiarazioni dei redditi;
  • in regola con la normativa vigente in materia di edilizia e urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, nonché con gli obblighi contributivi;
  • non si siano trasferite, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, presso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
  • non rientranti tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.

Possono accedere all’incentivo anche i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali individuate nell’elenco tenuto dal MISE, ovvero reti di imprese costituite per un numero massimo di sei soggetti co-proponenti che intendano realizzare programmi di investimento caratterizzati da comuni obiettivi di sviluppo e che siano in possesso dei requisiti previsti dalla normativa.

I settori ammessi all’incentivo sono:

  • Attività manifatturiere, ad eccezione della siderurgia, estrazione del carbone, costruzione navale, fabbricazione delle fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia;
  • Attività di servizi alle imprese, quali:
    • Raccolta e depurazione delle acque di scarico;
    • Raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti;
    • Recupero dei materiali;
    • Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, con esclusione dei mezzi di trasporto;
    • Servizi postali e attività di corriere;
    • Mense e catering continuativo su base contrattuale;
    • Pubblicazione di elenchi e mailing list;
    • Edizioni di software;
    • Telecomunicazioni;
    • Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse;
    • Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web;
    • Attività legali e contabilità;
    • Attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale;
    • Attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche;
    • Ricerca scientifica e sviluppo;
    • Pubblicità e ricerche di mercato;
    • Altre attività professionali, scientifiche e tecniche;
    • Attività di call center;
    • Attività di imballaggio e confezionamento per conto terzi;
    • Riparazione e manutenzione di computer e periferiche;
    • Attività delle lavanderie industriali.

I programmi di investimento devono prevedere un importo di spesa tra i 400 mila e i 3 milioni di euro e devono prevedere l’acquisizione di beni nuovi di fabbrica e riferiti ad immobilizzazioni materiali ed immateriali finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa, nonché alla realizzazione di un processo produttivo più sostenibile e circolare. È necessario che tali spese vengano, inoltre, pagate esclusivamente in modo da consentire la piena tracciabilità delle operazioni e ultimate non oltre il termine di 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Le agevolazioni verranno concesse per una percentuale del 75% delle spese ritenute ammissibili e si strutturano in:

  • Contributo a fondo perduto;
  • Finanziamento agevolato.

In particolare, per le micro e piccole imprese viene riconosciuto un contributo a fondo perduto pari al 35% e un finanziamento agevolato pari al 40%. Mentre, per le imprese di media dimensione, viene erogato un contributo a fondo perduto pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50%.

Le domande devono essere presentate esclusivamente tramite procedura informatica presente sul sito di Invitalia, alla quale sarà possibile accedere se si è in possesso di una casella PEC attiva e della Carta Nazionale dei servizi, oltre che del PIN rilasciato con la stessa carta.

La compilazione della domanda può essere effettuata a partire dalle ore 10.00 del 13 aprile 2021. Per l’invio della domanda di potrà procedere a partire dalle ore 10.00 del 27 aprile 2021.

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