Incentivi e Riforme: Nazionali e Regionali

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Dopo mesi di sosta è sul trampolino di lancio la riforma degli incentivi, che sarà discussa mercoledì in Consiglio dei ministri, nell’ambito del pacchetto di interventi a favore dell’economia annunciato dal governo. Una priorità la nuova architettura normativa degli incentivi la cui delega scade la prossima settimana. Si tratta di un decreto legislativo di 22 articoli, che entrerà in vigore nel 2012.

Riviste 100 leggi nazionali e 1.400 norme regionali

Il provvedimento attua la delega del 2009 prevista dalla Legge Sviluppo e rivede 100 leggi nazionali e 1.400 norme regionali. La riforma cancella oltre 30 leggi o forme di incentivazione e riorganizza gli incentivi in 3 categorie: automatici, tipo “bonus fiscale voucher“; bandi per il finanziamento di programmi organici e complessi; procedure negoziali per il finanziamento di grandi progetti d’investimento (oltre i 20 milioni). Inizialmente inserito nel Piano Sud, approvato il 26 novembre 2010 dal Governo, il provvedimento è stato poi esaminato dal pre-Consiglio dei ministri a gennaio.

Previsto un piano triennale, con l’aggiunta di un piano annuale ad hoc ogni 12 mesi.

Il provvedimento rappresenta una sorta di cornice. Successivamente verrà definito con decreto un piano triennale e ogni dodici mesi un piano annuale che fisserà, in riferimento a ciascun obiettivo, gli interventi da adottare e l’ammontare delle risorse finanziarie a disposizione. La relazione tecnica spiega che l’intervento di riordino mira a sostenere le pmi, la promozione delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione e il riequilibrio territoriale della crescita. Le risorse legate alle misure abrogate confluiranno in un Fondo, «per permettere una flessibilità nell’uso dei finanziamenti necessaria», con una riserva del 50% dei fondi per le aggregazioni di imprese. Previste disposizioni transitorie.

Più libertà d’impresa con il ddl costituzionale
Un disegno di legge costituzionale, pronto da giugno, modifica gli articoli 41, 97 e 118 della Carta nel senso di una maggiore libertà d’impresa (controlli ex post, più merito e trasparenza, autocertificazione). C’è anche il ddl annuale sulla concorrenza con la riforma delle rete dei carburanti (prezzi settimanali, potenziamento self-service e riduzione stazioni), più trasparenza nelle banche e misure sugli appalti.

fonte Il Sole 24 Ore

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