A regolamento pubblicato, sono ormai in dirittura d’arrivo i bandi della Regione Puglia per la concessione delle agevolazioni nel settore turistico.
E’ da evidenziare anzitutto l’applicazione di una nuova tipologia di incentivi legata al settore turistico. Per la stragrande maggioranza di piccole imprese si è passati da un finanziamento a fondo perduto del 70% previsto con l’ultimo bando dell’anno 2005 ad un incentivo a valere sugli interessi su mutuo. La piccola azienda, già operante, quindi, dovrà prima ottenere da una banca un mutuo da destinare alla realizzazione dell’investimento proposto e, solo dopo la concessione di detto mutuo, la Regione Puglia potrà concedere un contributo sugli interessi a valere per i primi sette anni – se si tratta di beni immobili – o per i primi quattro anni – se si tratta di beni mobili o attrezzature; inoltre potrà concedere un fondo perduto massimo del 10%.
Purtroppo restano escluse dai benefici tutte le nuove iniziative con comprensibile delusione da parti di tanti soggetti che da anni erano in attesa di questa opportunità per avviare una nuova impresa nel settore turistico.
Con la nuova legge, le piccole imprese potranno accedere al fondo perduto sugli investimenti solo se associate tra loro (il consorzio dovrà avere un fatturato di oltre 8 milioni di euro) e a medie imprese, cioè imprese con più di 50 dipendenti e con fatturati sopra i 10 milioni di euro. Appare ovvio che le medie imprese potendo accedere da sole ad un contributo a fondo perduto del 35%, non saranno particolarmente interessate a “consorziarsi” per un minimo di 5 anni con aziende piccole.
L’idea di fondo è quella di distribuire le risorse ad aziende esistenti e possibilmente piuttosto strutturate.
Di conseguenza, come gia’ detto, restano assolutamente escluse le piccole imprese che intendevano avviare un’attività turistica atteso che, ad oggi, la Regione Puglia non ha pubblicato nessun incentivo a loro favore; il bando start up (per l’avvio di nuove aziende), finanziava, infatti, nuove iniziative ma in settori diversi da quello turistico.
Purtroppo, fino a nuovi bandi, chi intende costituire un’impresa turistica non potra’ godere dei benefici di finanza agevolata se non quelli previsti da Invitalia, che hanno, pero’, il noto limite di non finanziare – se non in misura del tutto residuale – le ristrutturazioni. Probabilmente la Regione così facendo chiuderà le porte a molti soggetti che vedevano nel turismo una possibilità di investire, magari con qualche improvvisazione, ma di investire e crearsi un lavoro nel settore turistico che e’ l’unico che continua a funzionare in Puglia.
Spiace dover constatare che il nuovo bando non sia riuscito a cogliere l’esigenza sul territorio di nuova imprenditoria nell’interessante e trainante settore turistico ed e’ evidente la delusione e l’ amarezza di molte nuove energie che erano in attesa di trasformarsi in azienda nel settore turistico che resta, come gia’ detto, l’unico settore attualmente positivo ed in crescita nella nostra regione.