
Finanziamenti Regione Puglia: prestiti a fondo perduto alle imprese che investono in soluzioni innovative per la Regione.
Dal 15 giugno 2015 è aperto lo sportello dedicato alle grandi imprese e PMI intenzionate a investire in progetti di ricerca, tecnologie e soluzioni innovative per la Regione.
Finanziamenti a fondo perduto alle Imprese Innovative, il Bando della Regione Puglia, per i contratti di programma, è visionabile dai cittadini dal 14 maggio 2015, e porta in evidenza come la dotazione finanziaria per i finanziamenti a fondo perduto sia pari a 80 milioni di euro, cifra a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2007/2013 e incrementabile grazie al Piano operativo regionale Fesr.
Manifattura sostenibile, salute dell’uomo, salvaguardia dell’ambiente, comunità digitali e creative: questi i settori individuati per le agevolazioni, che potranno essere erogate a imprese di grandi dimensioni in regime di contabilità ordinaria e a PMI attive, con la presenza di due bilanci approvati alla data di presentazione della domanda quale requisito necessario.
Considerate spese ammissibili anche gli studi preliminari di fattibilità, le spese per progettazioni e direzione lavori, l’acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni, opere murarie e assimilabili, acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, acquisto di brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate, nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. L’aiuto può variare dal 15% al 45 per cento.
Le imprese di piccole dimensioni potranno contare su agevolazioni del 50% per servizi di consulenza nel settore dell’innovazione tecnologica, dei processi e dell’organizzazione per un importo massimo di 1 milione di euro. I finanziamenti agevolati della Regione Puglia verranno erogati a progetti di ricerca integrati con percorsi industriali e a progetti industriali aventi come obiettivo lo sfruttamento di tecnologie e soluzioni innovative.
In entrambi i casi l’importo complessivo degli investimenti deve essere tra i 5 e i 100 milioni di euro. Le spese riguardano anche gli studi iniziali di fattibilità, i costi per la progettazione e per la direzione dei lavori, l’acquisto dei macchinari e dei programmi informatici necessari alle esigenze produttive.
Le PMI possono usufruire di ulteriori agevolazioni dedicate ai servizi di consulenza nel settore dell’innovazione tecnologica, a fronte di spese che non siano superiori al milione di euro per singola impresa; l’acquisto di certificazione ex novo Emas, Ecolabel, Iso 14001, studi di fattibilità per la ricerca di soluzioni tecnologiche eco-efficienti, o programmi di internazionalizzazione, partecipazione a fiere, e-business, marketing, sono agevolati nella misura del 45% e dovranno essere inferiori agli importi indicati: da 200 mila euro per la piccola impresa a 2 milioni per contratto di programma per l’acquisizione di servizi di consulenza; da 100 mila euro per impresa a 2 milioni di euro per progetto per la partecipazione a fiere.