Da oggi, 10 dicembre 2020, è possibile presentare domanda per il bando “Economia Circolare”, il nuovo incentivo promosso dal MISE e gestito da Invitalia per favorire la riconversione delle attività produttive in un modello di economia circolare che consenta:
- Mantenimento del valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse;
- Riduzione della produzione dei rifiuti.
Possono partecipare al bando le imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca.
Le imprese devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria con almeno due bilanci approvati e depositati. Mentre, le imprese individuali e le società di persone devono disporre di almeno due dichiarazioni dei redditi presentate.
Il totale complessivo delle risorse finanziarie stanziate ammonta a 219,8 milioni di euro:
- 157 milioni di euro in finanziamenti agevolati, di cui:
- 150 milioni destinati a progetti realizzati in tutto il territorio nazionale;
- 5 milioni per progetti realizzati nella regione Basilicata;
- 2 milioni per progetti realizzati nella regione Piemonte.
- 62,8 milioni di euro in contributi alla spesa, di cui:
- 40 milioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione, destinati per l’80% ai progetti realizzati nelle regioni del Mezzogiorno e per il restante 20% ai progetti realizzati nelle regioni del Centro-nord;
- 20 milioni a valere sul Fondo per la crescita sostenibile, destinati ai progetti realizzati sull’intero territorio nazionale;
- 2 milioni a valere sulle risorse della Regione Basilicata e 800 mila euro a valere sulle risorse della Regione Piemonte, rese disponibili per l’agevolazione di progetti realizzati nel territorio di ciascuna Regione.
Al fine di apportare un maggiore livello di innovazione tecnologica e sostenibile nel ciclo produttivo aziendale, l’incentivo vuole sostenere la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale nella realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi, e nel miglioramento di prodotti, processi e servizi esistenti.
Le proposte progettuali, dunque, devono apportare una maggiore efficienza dell’utilizzo delle risorse e del trattamento e trasformazione dei rifiuti, un allungamento del tempo di vita dei prodotti, nonché il recupero e il riciclo dei materiali. Inoltre, i progetti devono essere realizzati in una o più unità locali sul territorio nazionale, avere una durata di almeno 12 mesi e non superiore a 36 mesi, e prevedere costi tra i 500 mila euro e i 2 milioni di euro.
Le spese ammesse all’incentivo riguardano:
- Costi del personale dipendente del soggetto proponente o in rapporto di collaborazione o di somministrazione lavoro, oppure titolare di specifico assegno di ricerca;
- Strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, ammissibili fino al periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo;
- Servizi di consulenza per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo;
- Spese generali nella misura del 25% dei costi diretti ammissibili nel progetto;
- Materiali di nuova fabbricazione utilizzati per lo svolgimento del progetto.
Le agevolazioni di cui posso usufruire le imprese accedendo al bando:
- Finanziamenti agevolati del Fondo rotativo imprese e ricerca (FRI) fino al 50% delle spese e dei costi ammissibili;
- Contributi alla spesa, in base alle dimensioni dell’impresa, ossia:
- 20% per micro e piccole imprese e per gli organismi di ricerca;
- 15% per medie imprese;
- 10% per grandi imprese.
Per partecipare al bando, le imprese possono presentare la domanda esclusivamente online.