LA PUGLIA “FA IMPRESA”: risorse in campo e misure adottate.

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LA PUGLIA “FA IMPRESA”: risorse in campo e misure adottate.

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In virtù del raggiungimento del goal principale “fare impresa”, la Regione Puglia ha introdotto delle opportunità da cogliere, per le quali non bisogna trascurarne le potenzialità. Si tratta di ingenti risorse finanziarie che coprono non solo tutti i fabbisogni delle imprese, di tutte le tipologie, ma anche degli aspiranti imprenditori.
Partendo da una constatazione fondamentale relativa al tessuto imprenditoriale italiano costituito in misura prevalente da microimprese (ovvero realtà aziendali che hanno un numero di addetti inferiori alle 10 unità), la maggior parte delle misure adottate sono rappresentate dal Microprestito e dal Titolo II, le quali prevedono il coinvolgimento delle banche attraverso la concessione di finanziamenti. È per questo motivo che la Regione adotterà un atteggiamento di rigidità rispetto alla capacità delle banche di erogare credito in tempi brevi, in modo tale da non interrompere quella catena di trasmissione che vanificherebbe questa opportunità.
La sfida dei nostri giorni attiene all’applicazione delle tecniche di modernità e contemporaneità in ogni settore produttivo del nostro territorio attuando un processo di digital transformation che coinvolga tutti quanti, motivo per il quale gli stanziamenti economici concessi in questo settore dalla prossima programmazione regionale e dal PNRR (Piano Nazionale di Recupero e Resilienza) sono un’occasione straordinaria e, oggi più di ieri, la richiesta dal basso di servizi innovativi è più che mai attuale.
Sul punto particolare attenzione merita il settore dell’artigianato, il quale sta provando a costruire una sfida complessa che attiene alle opportunità che possono esserci rispetto ai mercati digitali ed ai collegamenti con i produttori locali.

La manovra economico-finanziaria
È stata costruita una manovra economica finanziaria che guarda prettamente ai piccoli, sia in virtù di quanto detto precedentemente riguardo il tessuto imprenditoriale italiano sia perché in questo momento devono essere costruite le condizioni affinché nessuno resti indietro grazie ad una spinta forte e reale.
In questa concezione di manovra si inseriscono una serie di misure:

1. La prima, approvata sul bollettino regionale del 1° ottobre 2021, attiene alla modifica del Titolo II Capo 3 e Capo 6 (che in passato ha aiutato tante imprese), il quale in questo momento di ripartenza ha aumentato il massimale previsto dall’Unione Europea, passando dal 20% al 35% a fondo perduto per le piccole imprese il finanziamento per investimenti, che non riguardano esclusivamente l’avvio di un settore produttivo o l’inserimento di una nuova linea di prodotto, ma anche l’ammodernamento di un ristorante, di un bar, di un esercizio commerciale, ad esempio. Questa rappresenta una spinta importante per coloro i quali vogliono intraprendere la sfida del digitale .

2. La seconda manovra riguarda la liquidità: durante la pandemia la Regione Puglia, attraverso i fondi del Temporany Framework ha introdotto il Microprestito circolante e il Titolo II Circolante.

• sul Microprestito circolante si è scelto di investire 80.000.000,00 di euro e rappresenta un’opportunità proprio per la difficoltà da parte delle imprese di accedere al credito, ma in particolar modo per la difficoltà da parte delle microimprese di ottenere un prestito dalle banche. Avere tale liquidità ad interessi zero con il 20% del fondo perduto significa poter pagare debiti pregressi, fitti passivi, assegni scoperti ecc. e materie prime, con la possibilità di avere una certa sicurezza nei mesi a venire.
• sul Titolo II Circolante, si è scelto di scorrere la graduatoria delle domande pervenute fino all’8 gennaio 2021, investendo così ulteriori 65 mln di euro per la liquidità.

3. La terza e ultima manovra finanziaria si chiama “Custodiamo l’impresa”, creata con il salvadanaio di tutti i fondi ristori rimasti inutilizzati, la quale aiuterà le imprese che sono risultate maggiormente esposte alla crisi pandemica da COVID-19, per le quali si è previsto la chiusura forzata dell’attività da parte del Governo, ovvero imprese operanti nel settore wedding, non incluse precedentemente in Custodiamo il Turismo.

Per tutte queste imprese si prevede una copertura del 30% delle perdite fino ad un massimale di 25.000 euro.

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