Pochi progetti finanziati in Puglia.
Premiati quelli per l’energia da fonti rinnovabili.
25/01/2007
Sul sito Internet www.sviluppoeconomico.gov.it sono state pubblicate le graduatorie relative ai Bandi 2006 industria, turismo, commercio e artigianato, emanati in attuazione della Riforma degli incentivi introdotta con la Legge n. 80 del 14/5/05 per l’accesso alle agevolazioni finanziarie della Legge n. 488/1992. Secondo i dati del Ministero per lo Sviluppo Economico, per l’industria le domande ammesse sono state 550 su 2.898 che avevano superato l’istruttoria delle banche concessionarie, per il turismo 428 su 1.142, per il commercio 300 su 735, per l’artigianato 388 su 683. Alle aree in ritardo si sviluppo del Mezzogiorno sono stati assegnati 1 miliardo e 667 milioni, di cui 193,4 milioni in Puglia.
La pubblicazione delle graduatorie, insieme con la legittima soddisfazione di coloro che riceveranno agevolazione agli investimenti, ha suscitato forte amarezza in quanti confidavano di ottenere un aiuto pubblico per la realizzazione di nuove iniziative imprenditoriali, ma hanno dovuto subire gli effetti derivanti dall’inadeguatezza dello stanziamento finanziario a disposizione. Numerose imprese, pur avendo superato la valutazione bancaria del merito creditizio, oltreché l’accertamento della fattibilità tecnica, economica e finanziaria dell’investimento, non hanno raggiunto una posizione in graduatoria utile ad ottenere la concessione provvisoria degli incentivi. Per questo motivo, negli ambienti imprenditoriali si registra una diffusa amarezza.
La “nuova 488” è diventata operativa dopo modifiche rilevanti. Le principali novità hanno riguardato: 1) la trasformazione dell’agevolazione in una forma mista, composta da un contributo a fondo perduto e da un finanziamento a tasso agevolato; 2) l’obbligatorietà di un finanziamento bancario a tasso ordinario; 3) la ridefinizione degli indicatori per la formazione delle graduatorie.
Dall’esame dei risultati resi noti dal Ministero emerge che, peraltro era stato ampiamente previsto, le imprese che hanno richiesto un contributo inferiore al consentito hanno ottenuto un punteggio maggiore. In Puglia, addirittura, sia per la graduatoria ordinaria che per la graduatoria speciale del settore industria, le poche imprese agevolate non hanno richiesto 8e quindi non hanno ottenuto) alcun contributo in conto capitale. Per queste imprese, l’incentivo consiste solo in un finanziamento a tasso agevolato. Sempre per il settore industria, poi, dalle graduatorie si rileva che le priorità individuate dalle singole regioni hanno privilegiato specifici comparti produttivi a danno di altri. In Puglia, ha determinato effetti davvero rilevanti (forse addirittura inattesi) l’opzione in favore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Le imprese manifatturiere, anche appartenenti a comparti d’importanza strategica per l’economia regionale e per l’occupazione, ne sono rimaste penalizzate.
In questa situazione, tra le imprese che non hanno raggiunto una posizione utile ad acquisire gli incentivi della Legge 488 già circola una speranza. La Regione Puglia potrebbe adottare apposite delibere di utilizzazione delle risorse europee del POR-Programma Operativo Regionale 2000 – 2006, allo scopo di assicurare le agevolazioni finanziarie ai programmi di investimento rimasti privi di risorse.
Specifiche convenzioni con il Ministero dello Sviluppo Economico potrebbero consentire di dar luogo al cosiddetto “scorrimento” delle graduatorie Legge 488. in questo modo: 1) la Regione potrebbe migliorare le performances di spesa dei finanziamenti europei; 2) l’attività progettuale delle imprese e l’attività istruttoria delle banche non sarebbero vanificate; 3) soprattutto, si potrebbe dare una rapida accelerazione all’andamento dell’economia ed all’occupazione.
Negli anni passati molte regioni del Sud (Puglia, Campania, Molise e Sicilia) hanno già utilizzato risorse POR per agevolare gli investimenti, in aggiunta alle risorse della Legge 488. Vedremo.
Fonte
LaGazzettadelMezzogiorno