C'è grande fermento tra le imprese che si apprestano alla partecipazione ai bandi del ministero dello Sviluppo economico emanati in attuazione del regime di aiuto approvato con Dm del 23 luglio 2009.
Alle ore 11 di domani potranno essere inviate telematicamente le istanze, comprensive degli allegati obbligatori, con i programmi di investimento concernenti il raggiungimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale. Il giorno seguente – venerdì 10 dicembre – potranno sperimentare l'accesso le imprese con progetti nel settore energetico, mentre sabato 11 sarà la volta dei soggetti che propongono progetti di industrializzazione di precedente programmi qualificati di ricerca.
Intanto, il ministero continua a dare chiarimenti alle domande (faq) nel frattempo intervenute, fornendo risposte che spesso provocano incertezze nei compilatori. Ad esempio, non è privo di rilevanza il fatto che gli elaborati grafici relativi all'immobile oggetto del programma di investimenti devono essere presentati anche se il progetto non preveda spese per opere murarie e infrastrutture specifiche aziendali, sebbene possono essere prodotti in forma di prospetto architettonico, purché in adeguata scala. Ma all'ultimo minuto tutto sembra più ostico da affrontare. In più, la guida per la compilazione delle domande, disponibile sempre sullo stesso sito, è aggiornata negli ultimi giorni, fornendo solo ora una scheda esplicativa e dettagliata degli allegati obbligatori e non, che magari con un certo anticipo poteva essere sicuramente accolta con maggiore favore.
Prima dell'invio delle domande, in tutti i casi, occorre soffermarsi su alcuni aspetti. I principali riguardano l'inquadramento dei soggetti beneficiari. Devono essere imprese già costituite all'atto della presentazione della domanda ed essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti civili, non essere in liquidazione volontaria e non sottoposte a procedure concorsuali. Non si dimentichi, al riguardo, che questo stato va dimostrato allegando il certificato di iscrizione al registro delle imprese, che deve contenere la vigenza, oltre che l'antimafia. Per le grandi imprese deve essere dimostrato l'effetto incentivante. La relativa documentazione va spedita anche in cartaceo (sebbene nel riepilogo della scheda di domanda questo allegato non compare, ma è chiaramente indicato nel decreto).
Al momento della presentazione della domanda non sarà necessario dimostrare il titolo di disponibilità del suolo o dell'immobile oggetto dell'investimento, nonché la sua destinazione d'uso. Invitalia, come chiarito dallo stesso ministero, provvederà in corso di istruttoria ad accertare che ci siano i presupposti per la realizzazione dell'investimento nei tempi previsti (che, si ricorda, non possono eccedere i 36 mesi e, comunque, il 30 giugno 2015). È onere di chi propone il progetto accertare già adesso l'eventuale presenza di vincoli amministrativi e urbanistici che non permetterebbero il decollo del programma.
Occhio anche al giusto inquadramento del programma di spesa proposto, per evitare spiacevoli sorprese in corso di istruttoria. Si ricordi che siamo in presenza di bandi con un obiettivo circoscritto – quello di favorire gli investimenti in innovazione – prima ancora della costituzione di una nuova unità produttiva o dell'ampliamento di una già esistente o, ancora, del cambiamento fondamentale del ciclo produttivo e diversificazione di prodotto. Inoltre, non va trascurata una approfondita analisi del mercato di riferimento, del trend e delle prospettive future, anche con riguardo alla concorrenza.
Questa analisi, insieme alla rappresentazione tecnica e alle elaborazioni economico-finanziarie previsionali legate all'investimento, saranno gli elementi fondamentali su cui si baserà l'istruttoria discrezionale del soggetto gestore. Se per gli input economico-finanziari non dovrebbero esserci particolari problemi, in quanto sono schemi a cui chi elabora business plan è avvezzo, non è, però, altrettanto per la rappresentazione tecnica dell'investimento. Forse, qualche esempio in più poteva essere fornito nell'ambito delle guide ministeriali, ma una forte dose di buon senso, nell'individuazione dei lotti funzionali, permetterà di affrontare anche questo passaggio.
fonte ilsole24ore 08 dicembre 2010